Un mio amico appassionato di subacquea, che lavorava per un negozio di animali, mi ha raccontato una storia interessante. A parte i subacquei e gli esperti in acquari, quando si parlava di pesci quasi tutti dicevano di non saperne nulla, a meno che non si trattasse di squali. Tutti pensavano di conoscere l’argomento. Allo stesso modo, avrai notato che, a causa di film e televisione, molte persone credono di conoscere queste creature.

Luoghi comuni sugli squali

Come probabilmente avrai intuito, quello che la maggior parte delle persone crede di sapere sugli squali è errato, distorto o incompleto. Se inizi ad approfondire i fatti, scopri che gli squali sono senza dubbio i pesci più affascinanti in assoluto e, come PADI Ocean Torchbearer, dovremmo essere in grado di educare gli altri con fatti reali.

Contrariamente alla loro reputazione di “mangiatori di uomini”, tra le circa 500 specie viventi oggi, solo 33 sono note per aver attaccato un essere umano: non siamo loro prede naturali. Forse hai sentito che i fulmini, gli orsi e le api uccidono più persone degli squali, ed ecco una nuova causa: ultimamente, più persone muoiono scattando un selfie che per un attacco da parte di uno squalo. Per scoprire fatti, invece che notizie fasulle, sugli attacchi di squali, consulta l’International Shark Attack File.

Gli scienziati affermano che, controllando le popolazioni delle varie specie, gli squali possono rappresentare il più importante predatore dell’oceano: se non c’è un numero sufficiente di squali su una barriera corallina, il corallo muore. Nell’arco di 450 milioni di anni, sono esistite circa 3.000 specie di squali; hanno cacciato i dinosauri e, a differenza loro, sono sopravvissuti a cinque eventi di estinzione di massa. Le loro dimensioni variano da quelle di uno squalo balena, il più grande di tutti i pesci (fino a 12 m/40 piedi di lunghezza) allo squalo lanterna nano (solamente 15 cm/6 pollici di lunghezza). Si trovano in tutti gli oceani, dalla superficie fino a una profondità di 3.600 metri/12.000 piedi.

Fatti interessanti sugli squali

Tra gli altri fatti interessanti sugli squali, probabilmente avrai sentito parlare del loro incredibile senso d’olfatto (possono annusare una parte di sangue in un milione di parti d’acqua), ma questo non è che l’inizio. La maggior parte di loro riesce a vedere a 360º, a parte direttamente davanti al muso o dietro a loro e, come i gatti, hanno una buona visione in condizioni di scarsa illuminazione. Come molti pesci, hanno linee laterali – su entrambi i lati – che vanno dalla testa alla coda e che, rilevando le minime variazioni nella pressione dell’acqua, rilevano altri animali e persino le barriere coralline. Infine, gli squali hanno le ampolle di Lorenzini, che consentono di rilevare eventuali campi elettrici. Ciò fornisce loro una bussola biologica che utilizza il campo magnetico terrestre e, poiché i muscoli producono elettricità quando si contraggono, un mezzo per rilevare le prede.

A differenza della maggior parte degli altri pesci, alcune specie si riproducono rilasciando sacche di uova e altre sviluppano gli embrioni internamente, un po’ come i mammiferi. Inoltre, sempre a differenza della maggior parte degli altri pesci, gli squali non si riproducono spesso e, quando lo fanno, in genere la femmina rimane incinta per un anno, con un conseguente basso tasso di riproduzione. Se vuoi saperne di più sulla riproduzione degli squali, clicca qui.

Contrariamente alla loro reputazione di creature invulnerabili, tutti gli squali – compresi i famosi grandi squali bianchi e i tigre – sono predati da altre creature. Ad esempio, gli squali ne predano altri e recenti scoperte suggeriscono che le orche si nutrono di grandi squali bianchi.

Gli squali hanno bisogno del nostro aiuto

Probabilmente, la più grande minaccia per gli squali è costituita dagli esseri umani. Secondo una recente ricerca dell’IUCN (International Union for the Conservation of Nature), sono 390 le specie di squali minacciate e la pesca eccessiva ne rappresenta una causa diretta o un contributo significativo. Tenendo presente questo aspetto, gli Ocean Torchbearer dovrebbero iscriversi (e insegnare se sei un PADI Instructor) al corso AWARE Shark Conservation Specialty. Questo corso illustra le cause nascoste della pesca eccessiva degli squali, come difenderli e cosa possiamo fare per aiutare a ripristinarne le popolazioni. E, come ricorderai dal mio blog sulle nuove misure per la protezione degli squali mako pinna corta, possiamo fare la differenza e la facciamo.

Rivolgiti a un centro sub PADI nella tua zona e chiedi informazioni sul corso e su altri modi per partecipare attivamente tramite il programma PADI Adopt the Blue. Inoltre, resta connesso con il tuo professionista PADI di riferimento e tieni d’occhio le prossime iniziative per salvare gli squali, ideate per consentire agli Ocean Torchbearer – come noi – di fare la differenza.

Seek adventure. Save the ocean.

Drew Richardson
PADI President & CEO PADI Worldwide

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