Il 14 novembre, oltre 2.500 persone provenienti da 180 paesi diversi, si sono riunite a Panama per partecipare al CITES (Convention on Trade of Endangered Species of Wild Fauna and Flora). Quest’anno, l’attenzione era sugli squali e PADI AWARE era presente per sostenere la necessità di proteggere le specie principali. Gli squali giocano un ruolo fondamentale nell’ecosistema acquatico e, in generale, determinano la salute del nostro oceano. Per la prima volta nella storia, 88 paesi hanno votato per regolamentare la maggior parte del commercio delle pinne e dei prodotti provenienti dagli squali. Senza dubbio, questo è stato un trionfo per l’ecologia e una pietra miliare per la salute dell’oceano. Ecco cosa è successo durante il CITES:
Chi ha partecipato al CITES
In occasione di un giorno così speciale, PADI AWARE ha partecipato fornendo ai rappresentanti di tutti i governi diversi suggerimenti supportati da cifre che dimostrano i ricavi generati dal settore subacqueo e da quello del turismo sostenibile a favore delle comunità costiere e del mondo intero. Ian Campbell, Associate Director of Policy and Campaigns per PADI AWARE Foundation, ha così commentato: “Il turismo responsabile basato sugli squali rappresenta un’importante fonte di guadagno per le comunità costiere di tutto il mondo. Inoltre, avere un oceano con popolazioni di squali floride è fondamentale per la salute di altri ecosistemi marini che sostengono l’attività di pesca delle comunità locali. Assicurare solide misure per la protezione degli squali non solo contribuirà alla sopravvivenza economica delle comunità, ma anche alla sicurezza di approvvigionamento alimentare.” Campbell ha partecipato al CITES assieme a Julio Salvatore, Regional Manager South America per PADI.
Oltre a partecipare personalmente all’evento, PADI ha mobilitato la sua comunità globale formata da 128.000 professionisti, 6.600 centri e oltre 29 milioni di subacquei PADI, in modo da sostenere la causa cercando di convincere i vari governi ad accettare la proposta 37 per la protezione di 54 specie di squali. Sono stati giorni di speranza, supporto, attivismo e di nervosismo.
Impegnarsi tutti insieme per la protezione degli squali
Il centro congressi a Panama è stato completamente decorato con rappresentazioni di squali di ogni forma e colore. I corridoi erano ricoperti di fotografie e molti dei partecipanti indossavano costumi di squali! Durante l’evento, le persone indossavano cappellini e avevano giocattoli a tema. Queste persone parlavano lingue diverse e provenivano da ogni parte del mondo, ma tutti erano lì per la protezione degli squali. Inoltre, erano presenti molte importanti ONG, tra cui: Sea Legacy, Beta Diversidad, MigraMar, MarViva, Divers for Sharks e Wildlife Conservation.
L’aspetto più incredibile riguardava il fatto che tra queste persone c’erano subacquei affiliati e certificati, tra cui Shirley Binder, Ministerial Senior Office Advisor al Ministerio de Medio Ambiente e PADI Rescue Diver, che ha condotto l’evento e promosso la proposta 37: “Voglio continuare a immergermi in un oceano ricco di squali. Quando ascolto i subacquei raccontare che, quando si immergevano vent’anni fa, la quantità di squali e di fauna marina era tre volte superiore a quella di oggi, mi preoccupo moltissimo. Se non troveremo un modo per proteggere e utilizzare le risorse del nostro oceano in maniera sostenibile, non rimarrà più nulla e noi ne abbiamo bisogno per sopravvivere come specie vivente.”
E ora?
Con una storica vittoria, grazie al contributo di AWARE, dei PADI Dive Center e dei subacquei PADI, durante il CITES sono state protette oltre 50 nuove specie di squali comunemente osservati dai subacquei, tra cui gli squali pinna nera del reef, i martello e quelli toro.
Ciò che è accaduto durante il CITES è la prova che, se lavoriamo insieme, abbiamo la forza di cambiare in meglio il mondo. Non importa da dove si viene o cosa si fa. Da subacquei, abbiamo la fortuna di osservare la bellezza dell’oceano e di comprendere l’importanza di proteggerlo. Ecco perché, ora più che mai, abbiamo bisogno di portare questo messaggio a chi non lo conosce ancora. Siamo e dobbiamo diventare ambasciatori dell’oceano.
L’educazione è la chiave del cambiamento. Jack Fishman, Community & Campaigns Manager di PADI AWARE, ci dice: “Da subacquei, abbiamo la possibilità di agire nella nostra comunità per la protezione dell’ambiente. Condividiamo la possibilità di interagire con la flora e la fauna marina, e con gli squali, in modi unici e responsabili. Questa storica vittoria ottenuta al CITES, a difesa di questi splendidi predatori, dimostra quanto potente possa essere la nostra voce. Con questa consapevolezza e una nuova ondata di ottimismo per il futuro dell’oceano – #OceanOptimism – continueremo a usare la nostra passione per contribuire alla protezione degli squali e di ciò che amiamo.” Anche se questo è stato un passo enorme, abbiamo ancora molto da fare. È solo l’inizio. Nel frattempo, ecco alcune idee per contribuire alla protezione degli squali dalle nostre case:
- Sostenere sempre il turismo sostenibile.
- Immergersi con gli squali, in modo da sostenere finanziariamente questo settore.
- Scegliere cibo sostenibile e chiedere sempre da dove proviene. Tenere in considerazione la vicinanza degli allevamenti ittici e le dimensioni della specie.
- Utilizzare i social per comunicare l’importanza che gli squali rivestono per l’oceano e di proteggerli.
- Partecipare a #DiversforSharksNRays, la campagna globale di PADI AWARE per generare consapevolezza.
- Iscriversi o regalare la specialità Shark Conservation di PADI AWARE.
- Contribuire con una donazione oppure iniziare una raccolta di fondi a favore di PADI AWARE.
Continuiamo a lavorare insieme per proteggere tutte le specie di squali! Per godere di buona salute, un oceano ha bisogno degli squali.