Ho sperimentato l’amore a prima vista solamente una volta e non mi vergogno a dire che è stato con un pesce, più precisamente il più grande pesce al mondo, lo squalo balena! La mia passione per questo squalo simbolo, e in pericolo di estinzione, è nata quando ho visitato per la prima volta le Maldive, come volontaria del Maldives Whale Shark Research Programme (MWSRP).

Adesso lavoro come Lead In-Field Coordinator per il MWSRP, un’organizzazione senza scopo di lucro e una ONG maldiviana, e il mio lavoro richiede molte abilità diverse. Una delle mie capacità fisiche più preziose qui è l’apnea. Sebbene sia possibile immergersi con questi giganti buoni usando le bombole, per tutta una serie di motivi trovo che l’apnea si presti particolarmente bene a osservare uno squalo balena. Nell’atollo di Ari Sud, le persone interagiscono con questi squali per lo più in acqua bassa, dove vengono a regolare la temperatura dopo le loro immersioni profonde. A volte, gli squali balena nuotano in superficie per un po’, altre volte si immergono e poi riaffiorano e, con un po’ di fortuna, ti possono seguire spinti dalla curiosità. Indipendentemente dal loro comportamento, personalmente ritengo che l’apnea sia la modalità più indicata per l’osservazione degli squali balena.

Recentemente, dopo aver completato un corso di apnea ricreativa, ho acquisito maggiore fiducia nelle mie abilità e nelle tecniche di rilassamento che, alla fine, contribuiscono ad una raccolta più efficiente di dati durante le osservazioni degli esemplari. Le foto identificative costituiscono la colonna portante dell’attività di raccolta dati, dal momento che ogni squalo balena ha una livrea diversa, proprio come le impronte digitali per gli esseri umani. Quando osservo uno squalo balena, la priorità è quella di fotografare la parte destra e quella sinistra per riuscire a identificarlo.

Immagine di @5kiersten

La raccolta di dati su questi squali così sfuggenti è quasi sempre legata ad un’opportunità fortuita, cosa che richiede di entrare in acqua velocemente, di avere la fotocamera pronta e di nuotare verso lo squalo. Questo senso di urgenza potrebbe non essere tipico dell’apnea, ma avere le abilità di un apneista e pensare come tale sicuramente lo è. Per esempio, a volte lo squalo potrebbe nuotare a diverse profondità per l’intera durata dell’osservazione e quindi, in questo caso, è fondamentale avere la capacità di effettuare continue capovolte e trattenere il respiro per un buona durata. Nel tempo, grazie all’addestramento, gli apneisti si abituano a gestire l’istinto di respirare e le contrazioni e, per quanto mi riguarda, raggiungere una buona tolleranza alla CO2 mi è servito moltissimo per riuscire a rimanere più a lungo con lo squalo, riuscire a fare un buon numero di foto identificative e per raccogliere altri dati. Per esperienza, posso affermare che questo tipo di tolleranza alla CO2 è utile quando si sta cercando di misurare il più grande pesce al mondo!

Quando mi avvicino a uno squalo balena, cerco di farlo il più discretamente possibile, dal momento che in presenza di rumori forti, come sciacquio, urla e motori di imbarcazioni, tendono ad allontanarsi. Le tecniche di pinneggiata efficace e il nuoto idrodinamico sono utili per minimizzare il disturbo arrecato agli squali e per risparmiare energie. Qualsiasi apneista concorderà sul fatto che essere rilassati è la cosa più importante nella preparazione di un’immersione. Una volta che avvisto la splendida silhouette dello squalo che si staglia nel blu, di solito mi fermo un momento per valutare la scena e rilassarmi prima di effettuare una capovolta e immergermi in verticale. Quando raggiungo la profondità in cui mi trovo parallela allo squalo, questo è il momento in cui scatto le foto identificative. Di solito, ne scatto alcune per ogni lato e mi tengo a una distanza di tre/quattro metri, lasciando all’animale lo spazio necessario in caso decida di cambiare direzione.

Inoltre, è importante ricordare che, quando si osserva uno squalo durante un’immersione con le bombole o in apnea, una delle cose più importanti è quella di attenersi al codice di condotta per osservare uno squalo balena, in modo da evitare di disturbare lo squalo e per vivere un’esperienza quanto più positiva possibile. Come abbiamo già detto, è fondamentale avvicinarsi il più tranquillamente possibile, senza fare troppo rumore e tenendosi a tre/quattro metri di distanza. Una cosa da evitare assolutamente è quella di posizionarsi davanti allo squalo: sebbene l’idea di riuscire a scattare una foto della loro enorme bocca sia allettante, MWSRP consiglia di non posizionarsi di fronte allo squalo perché questo potrebbe farlo allontanare e porre fine all’osservazione per tutti. Non è neanche consigliato nuotare direttamente sopra lo squalo (almeno che lo squalo si trovi a una profondità di circa cinque metri) e, se si dovesse cambiare lato per avere una visuale migliore, si consiglia di nuotare dietro allo squalo, facendo attenzione alla sua potente pinna caudale. Nell’osservazione di uno squalo balena – e di tutta la fauna marina, in generale – la regola d’oro è quella di non toccare l’animale. Ho visto innumerevoli osservazioni rovinate da persone che, intenzionalmente o meno, infrangevano questa regola disturbando l’animale. Prima di partecipare a un’osservazione, chiedete alla vostra guida di fare un briefing e chiedete informazioni sugli squali balena residenti nella zona.

maldives whale shark programme code of conduct
Imagine di Maldives Whale Shark Programme

Per me, lavorare con gli squali balena è un privilegio e trovo ispirazione dal fatto che abbiamo ancora così tanto da imparare su di loro e che la ricerca scientifica sugli squali balena è appena cominciata. Sappiamo ancora molto poco sulla loro vita, specialmente da neonati, e la questione fondamentale riguarda il loro comportamento riproduttivo. Alle Maldive siamo molto fortunati perché giovani squali balena si radunano ogni anno proprio qui, nell’area marina protetta di Ari Sud (SAMPA), che presenta il più alto tasso di ri-avvistamento di esemplari al mondo. Riuscire a rivedere spesso lo stesso esemplare e a riconoscerne alcuni solamente osservando la loro livrea, o lesioni passate, mi riempie di gioia! La mia speranza è che il numero di squali balena nel mondo aumenterà, che si riuscirà a proteggere i loro ecosistemi come meritano e che questa specie così affascinante prospererà.


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Questo articolo è stato scritto da Chloe Winn, Lead In-Field Coordinator di Maldives Whale Shark Research Programme, un’organizzazione di ricerca, non profit e una ONG Maldiviana. L’amore di Chloe per l’oceano è cominciato quando, da giovane, viveva sulla costa sud-occidentale del Regno Unito ed è cresciuto dopo essere diventata una volontaria per MWSRP, aver viaggiato e aver ottenuto certificazioni di apnea e di subacquea PADI.


Gli squali balena sono presenti in tutto l’arcipelago delle Maldive, tuttavia l’area marina protetta di Ari Sud (SAMPA) è un sito unico, proprio perché qui si assiste annualmente al raduno di queste incredibili creature. SAMPA (la più grande AMP nelle Maldive) è dove MWSRP conduce la maggior parte dei sondaggi sul campo, in modo da poter imparare di più sul perché gli squali balena si radunano qui. Dopo 15 anni di ricerca e 9384 osservazioni, MWSRP ritiene che gli esemplari, per lo più giovani maschi, usino quest’area come zona di riproduzione secondaria.

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