Il PADI AWARE Community Grant Program finanzia direttamente progetti di salvaguardia marina che portano avanti il documento Blueprint for Ocean Action di PADI. 

In vista dell’International Women’s Day (8 marzo), ecco alcune delle incredibili PADI Dive Leader che agiscono per rigenerare le barriere coralline nel mondo e, allo stesso tempo, aumentano la resilienza delle comunità e difendono le aree marine protette.


Rigenerare 10.000 metri quadrati di barriera corallina danneggiata a Confetti Bay, Coin de Mire Island nella Repubblica di Mauritius

Rose Lowe from Dodo Divers Ltd., Mauritius

La Repubblica di Mauritius è un Paese insulare situato nell’Oceano Indiano, sul lato orientale del Madagascar. Come per molti arcipelaghi, la principale fonte di reddito è rappresentata dalle barriere coralline: dal loro stato di salute dipende la sopravvivenza di pescatori, centri sub, barcaioli e ristoranti presenti nell’isola. Per questo, la consapevolezza e la partecipazione da parte della comunità sono il fattore determinante per il successo di qualsiasi progetto di rigenerazione delle barriere coralline nel Paese.

Rose Lowe, assieme a Dodo Divers Ltd, gestisce uno di questi programmi e ha ben presente questo concetto; così, ha deciso di utilizzare i fondi ricevuti dal PADI AWARE Community Grant Program per “aumentare le attività destinate a coinvolgere la [loro] comunità, tra cui workshop gratuiti per i giovani sul nostro lavoro di salvaguardia, che comprende i nostri progetti per la rigenerazione e la coltivazione del corallo.”


 Foto di: Dodo Divers Ltd.  

E, sebbene “un aumento della consapevolezza locale sull’importanza dei sistemi corallini, specialmente per gli stati insulari” significherebbe il successo del progetto, Lowe preferisce concentrarsi sul migliorare lo stato di salute della barriera corallina situata a Confetti Bay, vicino a Coin de Mire Island, una piccola isola di Mauritius. Ovviamente, questo crea molto entusiasmo tra i subacquei locali e quelli di tutto il mondo, dal momento che Confetti Bay è uno dei siti di immersione più conosciuti. Se il suo progetto di rigenerazione di questa parte “magica” dell’oceano avrà successo, Lowe spera di poter portare i suoi sforzi in altri siti del Paese.


Controllare le specie e la ricchezza di pesce nella Shark Reef Marine Reserve

Natasha Marosi, Beqa Adventure Divers, Fiji

Nonostante le Fiji siano una delle principali mete mondiali per le immersioni con gli squali, questo non significa che le loro barriere coralline non siano in pericolo. In particolare, l’attività di bracconaggio avvenuta durante la pandemia, quando l’applicazione delle norme sulla pesca era meno rigorosa, ha causato un deterioramento della biodiversità in tutto il Paese.

Tuttavia, Natasha Marosi, Director of Conservation presso Beqa Adventure Divers, nelle Fiji, continua a descrivere l’oceano come un posto “magico, sorprendente”, ma aggiunge anche “vulnerabile, limitato”. Questo è il motivo per cui Marosi e il suo team hanno cominciato il difficile compito di riabilitare la Shark Reef Marine Reserve.

Il loro progetto si concentrerà sul controllo delle specie ittiche all’interno della riserva, con un’attenzione particolare alle popolazioni di cernie, carangidi, pesci pappagallo, pesci chirurgo, pesci imperatore e dentici. Grazie alla valutazione della biodiversità e della quantità di pesce, sperano di quantificare, quanto più esattamente possibile, il danno provocato dall’attività di bracconaggio durante la pandemia.

Foto Di: Beqa Adventure Divers

La speranza, come sappiamo, è sempre l’ultima a morire. Il team specifica che effettueranno ulteriori controlli per determinare se ci sia stata “una rapida ripresa da parte delle molte specie ittiche indebolite”. Secondo Marosi, qualsiasi indicazione di un aumento nella biodiversità, tra una rilevazione e l’altra, sarebbe un indicatore fondamentale del successo delle norme a difesa delle AMP locali.

Dice: “Ci darebbe la speranza di poter ripristinare la biodiversità e che la Shark Reef Marine Reserve potrebbe diventare nuovamente un santuario non solo per gli squali, ma per tutte le creature che la popolano.”


Una borsa di studio sulla salvaguardia del corallo alle donne indonesiane per avviarle a una carriera nella salvaguardia marina

Rose Huizenga, Gili Shark Project, Indonesia

Sebbene molti progetti di salvaguardia marina si concentrino sul “qui e subito”, l’obiettivo del progetto Gili Shark Conservation, in Indonesia, è quello di operare un cambiamento generazionale per sostenere le barriere coralline e le donne di Gili Island.

Fino a ora, il progetto Gili Shark Conservation ha assegnato borse di studio a oltre 100 donne indonesiane per permettere loro di seguire il loro sogno di lavorare nella salvaguardia marina. Queste borse di studio fanno parte del loro progetto Coral Catch.

Rose Huizenga, fondatrice e direttrice del progetto, ci dice: “Il nostro obiettivo finale è quello di creare una comunità di donne unite nel difendere la salute degli oceani e che collaborino per rigenerare le barriere coralline in Indonesia.”

Foto Di: Gili Shark Project

Spiega Huizenga: “L’oceano è la mia casa, un posto che ogni giorno mi ispira a essere la migliore versione di me stessa, un posto che adoro condividere con gli altri e con tutte le creature che vi vivono: un luogo da esplorare, da capire e da crescere.”

Questa filosofia di vita l’ha portata a proporre la realizzazione del progetto Coral Catch. Quando le abbiamo chiesto cosa rappresenterebbe il successo del progetto, Huizenga ha ripetuto che spera di poter offrire a venti donne indonesiane una borsa di studio di un anno per la salvaguardia dei coralli. Ha continuato dicendo: “Dare a qualcuno l’opportunità di realizzare i propri sogni è la sensazione più bella al mondo. Per seguire i propri sogni e diventare una Coral Catch Superwoman, ci vuole coraggio, passione e dedizione. Ogni giorno elogiamo queste donne per il fatto di essere eccezionali modelli di ruolo per gli altri e siamo convinti che ispireranno molte altre persone a proteggere il cuore blu del nostro pianeta.


Creare un vivaio per coralli, trapiantarne 1.000 frammenti su Mahahual Reef, in Messico, e analizzarne la diversità genetica

Cassiopea Carrier Doneys, Takata Research Center, Mexico

In Messico, Cassiopea Carrier Donys, assieme al Takata Research Center, gestisce un progetto di rigenerazione della barriera corallina (in inglese) di larga scala. Per garantire che i frammenti di corallo trapiantati abbiano il maggior tasso di successo possibile, il team si basa sulla scienza e su anni di esperienza.

Donys e il suo team utilizzano i fondi erogati da PADI AWARE per cercare di completare tre obiettivi. Come prima cosa, secondo Donys, “questi fondi ci permetteranno di trapiantare altri 1.000 frammenti di corallo sulla barriera corallina. Inoltre, sempre grazie ai fondi ricevuti, potremo eseguire delle analisi per assicurarci che esista una diversità genetica sulle barriere rigenerate.”

Per quanto riguarda la rigenerazione del corallo, la diversità genetica gioca un ruolo importante nel creare una barriera corallina con una tolleranza più elevata ai livelli di inquinamento, alle più alte temperature delle acque, all’acidificazione e ad altre minacce future. In generale, un insieme ricco di genotipi e di specie di corallo diverse permette che una barriera corallina abbia una resilienza maggiore.

Infine, i fondi aiuteranno Donys e il suo team a progettare un altro vivaio per coralli, creando così maggiori opportunità di rigenerazione in un’area più ampia.

Foto Di: Takata Research Center

Ma, quale sarà il metro per determinare il successo del progetto? Il team analizzerà gli obiettivi in base alla percentuale di sopravvivenza del corallo trapiantato. Inoltre, sperano di vedere un incremento nella biodiversità e nella partecipazione all’attività di rigenerazione della barriera corallina (in inglese) da parte della comunità.

Aggiunge Donys, “Grazie al duro lavoro dei nostri scienziati e dei volontari, speriamo di riportare Mahahual ad essere una delle barriere coralline più sane e più belle del mar caraibico. Con questo progetto, vogliamo essere un esempio e dimostrare alle altre comunità che è possibile proteggere e rigenerare attivamente i nostri ecosistemi costieri, e che – se lavoriamo insieme – possiamo farcela.” 


In tutto il mondo, le subacquee sono impegnate a rigenerare le barriere coralline, a creare un sentimento di vicinanza all’oceano da parte delle comunità e a difendere le aree marine protette. Grazie alla loro dedizione, gli oceani sono un luogo più pulito, più sicuro e più sano per tutti. 

Vuoi dare il tuo contributo? Considera una donazione al PADI AWARE Community Grant Program per aiutarci a finanziare simili progetti di salvaguardia marina nel mondo.

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